sabato 14 luglio 2007

Golden Gala...

Ieri sera tutti davanti al televisore a vedere il Golden Gala, il meeting di atletica più importante d'Italia. Uno spettacolo fantastico, atleti fortissimi per prestazioni incredibili, e qualche spunto di riflessione.
Su tutti il "caso Pistorius"; questo ragazzo di 21 anni che corre facendo una specie di "interval training" forzato (curve piano, rettilinei a cannone, il tutto a causa di una ridotta funzionalità della sua protesi nell'azione di curva) e batte la maggior parte dei 400entisti italiani segnando 46"90. Dire che il tempo in questi casi conta poco è sbagliato, anche perchè questo ragazzo vive per fare quel tempo che lo porterà a un mondiale o a un'olimpiade. Il tempo per lui è una ragione di vita.
Il caso scoppia per la Iaaf che vuole capire quanto ci "guadagni" a correre con due protesi, e si formulano diverse ipotesi: aumento della falcata, minor consumo di glicogeno, maggiore elasticità... a mio parere argomenti validi, ma che devono anche tener conto degli svantaggi che ha, ovvero partenza inesistente (ieri il tempo di reazione è stato di 0.430...) curve corse in lotta contro tutte le forze della fisica per non fare dei capitomboli, il fattore campo ovvero consistenza della pista, raggi di curvatura, condizioni atmosferiche...e il tutto condito dalla condizione mentale di chi non avrà mai la fortuna di camminare normalmente, oltre che correre, non provando la sensazione stupenda del contatto diretto con il terreno.
Ora vorrei capire come si fa a quantificare in dati oggettivi questi fattori, e mi chiedo se il problema di concedere l'autorizzazione a Pistorius a correre in grandi manifestazioni sia quella di dover affrontare in futuro storie di uomini che correranno sempre più veloci grazie a queste tecnologie, anche più veloci dei campioni del mondo, e che quindi si abbia paura del fatto che atleti "disabili" possano diventare veramente "super-abili" e che questo venga visto con grande paura, oltre che fastidio.
Il dubbio per noi è lecito, e comunque non essendo esperti di biomeccanica o di fisiologia non tocca a noi giudicare. Sicuramente ci sono due lati che mi sono piaciuti di questa polemica; la prima viene dalle riflessione del presidente dei Paraolimpici Pancalli che ha sottolineato come "Oz" con queste polemiche non ha ricevuto umiliazioni, ma ha provato per la prima volta la sensazione di essere considerato come un "normodotato", dove il buonismo imperante si è fatto da parte e non ha portato a sentimenti di pietà che solitamente vengono riservati a questi atleti.
Il secondo lato è quello umano, veder piangere dalla felicità un atleta è sempre stupendo, che si normodotato oppure no, e ieri sera molti di noi si saranno commossi a vedere questo ragazzo realizzare un sogno. Io sinceramente credo che chi non vive di sogni o non sappia apprezzare il valore dei sogni altrui non stia vivendo, ma sopravvivendo, e quello si che fa pena.

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